Non gliel’ho detto, ma l’ho fatto.

Accarezzando con la lingua le parole, prima di lasciarle uscire,
bisognerebbe preparar loro un letto: lenzuola e coperta in fondo,
nel caso di notte sentissero freddo.

Dirgli addio con modo, perché sono pensieri che se ne vanno,
e da quella forma non possono più disfarsi.

Sono le elette, le parole che si dicono.
Tra tutti i pensieri, prendono corpo:
si condensano, diventano pasto per l’udito.
E a quell’udito lì si collegano cuore, anima, molecole.

Andrebbero dosate con cura, le parole.
Bisognerebbe essere ingegneri biochimici
per farlo sempre bene.
Eppure, neanche loro.

Costa così poco. Costa così tanto.

Ho preso un telo di plastica per proteggere il tavolo dalla pioggia.
Non gliel’ho detto, ma l’ho fatto.



Le parole sono, naturalmente, la droga più potente usata dall’umanità. - Rudyard Kipling

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