Taipei? E dov'è?
La prima volta che mi fu detto "Stefania, prepara l'application per una trasferta a Taipei, dobbiamo andare per la quarterly review del Q3 con il resto del global marketing, ne approfittiamo cosi per presentarti ai colleghi in HQ" a inizio Settembre del 2014, ebbi una reazione intima cosi composta e inquetante che solo chi mi conosce davvero bene avrebbe potuto tradurre. Sorrisi, e annuii convinta. "Certo, grazie, procedo subito!".
1) Che significa "prepara l'application"?
2) Ma dov'è Taipei? Non era a Taiwan l'HQ?
3) Q3? Colpito e affondato.
Si, HQ sapevo che significava Head Quarter. Giuro.
Cosi, in meno di 2 ore, imparai a rispondere a tutte e tre le domande e da allora il mio lavoro ebbe un senso. Fu il mio primo incontro con la sistematicità dell'impero aziendale, e dell'organizzazione burocratica. Nonchè la prima volta che chiesi a Google di spiegarmi dove si trovasse Taipei.
Taipei è la capitale e la maggiore città di Taiwan dopo Nuova Taipei. Posta all'estremità settentrionale dell'isola, è una municipalità speciale amministrata direttamente dalla Repubblica di Cina. Wikipedia
Risposte:
1) Passa 40 minuti di vita a compilare un modulo assurdo sull'intranet aziendale in cui prevedi le spese che dovrai sostenere per la trasferta dopo aver chiesto preventivo di viaggio all'agenzia di viaggi, costo hotel, dopo aver capito che a Taiwan usano la valuta NTD (New Taiwan Dollar) dopo che hai scopiazzato dai colleghi che lo avevano già fatto dopo che hai guardato un po' di foto su Google Maps dopo che dopo che dopo che.
2) Taipei, è appunto la capitale di Taiwan. E io sono ignorante, si.
3) Ogni trimestre in azienda il global marketing si riunisce. Digital, prodotto, direzione creativa, PR, business units, IT etc. e ognuno cerca elegantemente di far vedere quel che ha fatto nel trimestre passato, slide dopo slide, chi organizzato chi meno, in 2 giornate di mostruosa noia in cui ti conviene tenere il laptop chiuso se non vuoi che qualcuno si offenda. Giustamente, per carità. (mi dispiace, ma se qualcuno sta leggendo questo post è perchè siamo in confidenza, e mi posso permettere di dire la verità) (e se non fossimo in confidenza, fatti una risata comunque).
Morale della storia, mi sono portata a casa un immenso pacco di novità. Negli occhi, nelle idee, nella visione del ruolo che mi competeva cosi come dell'ecosistema in cui ero entrata da poco piu di un mese. Intenso e fertile come inizio, no? Io mi sentivo dio.
E cosi è stato. Perchè ho avuto la fortuna di essere messa alla prova da un leader che ha creduto in me e che ha avuto la pazienza di non farmi mai sentire inadeguata o non all'altezza, anche quando in fondo mi sentivo molto stupida a dover chiedere certi chiarimenti. Una bella avventura professionale e di vita. Piena di rischi calcolati, di passi in avanti, di responsabilità nuove, di viaggi oltre oceano.
Mi sono naturalmente dovuta creare una routine di viaggio che mai prima avevo maturato, nonostante sia sempre stata volentieri in aereo, ma ora era diverso: ora si trattava di fare lunghe traversate per poi arrivare e presentarsi in ufficio con sei o sette ore di fuso (in base al periodo dell'anno). E tendenzialmente interfacciandosi con persone assolutamente lontane dalla realtà del digital marketing, persone che a modo loro cercano di smontarti, perchè molto ancorate ai vecchi modelli - e culturalmente poco portate a rendere virtuosa una collaborazione decentralizzata.
Principalmente in aereo non posso fare a meno di: cuscino avvolgente e morbido, e non quello gonfiabile che è piu scomodo. Cuffie che cancellano i rumori, che all'inizio pensavo fossero per dormire e che poi ho scoperto essere per sentire meglio l'audio dei film. (ridete, ridete). Mini spazzolino, mini dentifricio, mini crema, burro cacao, calzini vecchi da tenere come ciabatte in viaggio che si gonfiano i piedini. Fazzoletti. Mascherina. Felpa con cappuccio perchè a una certa la copertina non basta. Libro. Sedatol per dormire.
Cosa faccio in 14 ore di aereo? Guardo un film. Leggo due pagine del libro. E dormo. Senza fine. Amo viaggiare. Il decollo in particolare e poi tutto il resto, in uno spazio senza tempo, senza email senza cellulare senza impegni. Una pausa dal mondo. Che è piacevole proprio perchè sai che poi finisce.
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Ero a New York settimana scorsa, e mi sono trovata a chiacchierare con un'amica d'infanzia.
A Taipei ci vivo adesso, e dovrei starci almeno 6 mesi. Le ho confessato di avere molte difficoltà pratiche ed emotive a stare qui. Lei ha ascoltato le mie storie e le ha trovate buffe, mi ha suggerito di scriverle, per trovare una vena esplorativa nelle situazioni che vivo dall'altra parte del mondo, come Stefania, con tutto quello che significa e con tutti i filtri di lettura del mondo che mi identificano.
E cosi la butto qui, ma dovevo iniziare dal giorno zero, prima di dare forma alle situazioni di oggi.
Spero di trovare voglia tempo e coraggio di farlo, perchè si sa che il tempo si trova, la voglia in teoria c'è già, e che per raccontare davvero una cosa bisogna avere il coraggio di raccontarla davvero. Soprattutto dando voce e forma a quelle sfumature di cui ci si potrebbe vergognare.
1) Che significa "prepara l'application"?
2) Ma dov'è Taipei? Non era a Taiwan l'HQ?
3) Q3? Colpito e affondato.
Si, HQ sapevo che significava Head Quarter. Giuro.
Cosi, in meno di 2 ore, imparai a rispondere a tutte e tre le domande e da allora il mio lavoro ebbe un senso. Fu il mio primo incontro con la sistematicità dell'impero aziendale, e dell'organizzazione burocratica. Nonchè la prima volta che chiesi a Google di spiegarmi dove si trovasse Taipei.
Taipei è la capitale e la maggiore città di Taiwan dopo Nuova Taipei. Posta all'estremità settentrionale dell'isola, è una municipalità speciale amministrata direttamente dalla Repubblica di Cina. Wikipedia
Risposte:
1) Passa 40 minuti di vita a compilare un modulo assurdo sull'intranet aziendale in cui prevedi le spese che dovrai sostenere per la trasferta dopo aver chiesto preventivo di viaggio all'agenzia di viaggi, costo hotel, dopo aver capito che a Taiwan usano la valuta NTD (New Taiwan Dollar) dopo che hai scopiazzato dai colleghi che lo avevano già fatto dopo che hai guardato un po' di foto su Google Maps dopo che dopo che dopo che.
2) Taipei, è appunto la capitale di Taiwan. E io sono ignorante, si.
3) Ogni trimestre in azienda il global marketing si riunisce. Digital, prodotto, direzione creativa, PR, business units, IT etc. e ognuno cerca elegantemente di far vedere quel che ha fatto nel trimestre passato, slide dopo slide, chi organizzato chi meno, in 2 giornate di mostruosa noia in cui ti conviene tenere il laptop chiuso se non vuoi che qualcuno si offenda. Giustamente, per carità. (mi dispiace, ma se qualcuno sta leggendo questo post è perchè siamo in confidenza, e mi posso permettere di dire la verità) (e se non fossimo in confidenza, fatti una risata comunque).
Morale della storia, mi sono portata a casa un immenso pacco di novità. Negli occhi, nelle idee, nella visione del ruolo che mi competeva cosi come dell'ecosistema in cui ero entrata da poco piu di un mese. Intenso e fertile come inizio, no? Io mi sentivo dio.
E cosi è stato. Perchè ho avuto la fortuna di essere messa alla prova da un leader che ha creduto in me e che ha avuto la pazienza di non farmi mai sentire inadeguata o non all'altezza, anche quando in fondo mi sentivo molto stupida a dover chiedere certi chiarimenti. Una bella avventura professionale e di vita. Piena di rischi calcolati, di passi in avanti, di responsabilità nuove, di viaggi oltre oceano.
Mi sono naturalmente dovuta creare una routine di viaggio che mai prima avevo maturato, nonostante sia sempre stata volentieri in aereo, ma ora era diverso: ora si trattava di fare lunghe traversate per poi arrivare e presentarsi in ufficio con sei o sette ore di fuso (in base al periodo dell'anno). E tendenzialmente interfacciandosi con persone assolutamente lontane dalla realtà del digital marketing, persone che a modo loro cercano di smontarti, perchè molto ancorate ai vecchi modelli - e culturalmente poco portate a rendere virtuosa una collaborazione decentralizzata.
Principalmente in aereo non posso fare a meno di: cuscino avvolgente e morbido, e non quello gonfiabile che è piu scomodo. Cuffie che cancellano i rumori, che all'inizio pensavo fossero per dormire e che poi ho scoperto essere per sentire meglio l'audio dei film. (ridete, ridete). Mini spazzolino, mini dentifricio, mini crema, burro cacao, calzini vecchi da tenere come ciabatte in viaggio che si gonfiano i piedini. Fazzoletti. Mascherina. Felpa con cappuccio perchè a una certa la copertina non basta. Libro. Sedatol per dormire.
Cosa faccio in 14 ore di aereo? Guardo un film. Leggo due pagine del libro. E dormo. Senza fine. Amo viaggiare. Il decollo in particolare e poi tutto il resto, in uno spazio senza tempo, senza email senza cellulare senza impegni. Una pausa dal mondo. Che è piacevole proprio perchè sai che poi finisce.
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Ero a New York settimana scorsa, e mi sono trovata a chiacchierare con un'amica d'infanzia.
A Taipei ci vivo adesso, e dovrei starci almeno 6 mesi. Le ho confessato di avere molte difficoltà pratiche ed emotive a stare qui. Lei ha ascoltato le mie storie e le ha trovate buffe, mi ha suggerito di scriverle, per trovare una vena esplorativa nelle situazioni che vivo dall'altra parte del mondo, come Stefania, con tutto quello che significa e con tutti i filtri di lettura del mondo che mi identificano.
E cosi la butto qui, ma dovevo iniziare dal giorno zero, prima di dare forma alle situazioni di oggi.
Spero di trovare voglia tempo e coraggio di farlo, perchè si sa che il tempo si trova, la voglia in teoria c'è già, e che per raccontare davvero una cosa bisogna avere il coraggio di raccontarla davvero. Soprattutto dando voce e forma a quelle sfumature di cui ci si potrebbe vergognare.