Carezza corta

Aveva lasciato la porta aperta, una copia delle chiavi tatuata appena sotto al ginocchio destro, immaginando un campo da calcio aveva sputato sul parquet.

Con la bocca piena di sabbia iniziò a masticare, più saliva, più forte, granelli infilzati tra i molari, tra le pieghe dello stomaco, alcuni arrivarono così in fondo che lo resero impotente.

Mollemente rigido un sospiro carente di vigore e liquirizie non raggiunse nemmeno il diaframma. Che sfortuna, che carezza corta, che corteccia scarna.

Leggerai di me tra le vesciche dei piedi, dopo un lungo cammino, tra le rovine dei fiumi e le conchiglie spezzate.





Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio, il cuore - Audrey Hepburn




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