Affogò
Rumori forti e colori ciechi, sussultano i grumi di stomaco attaccati alla gola.
Troppa saliva scendeva sui fianchi e sui pori arrossati. Agonizzando affogò nel suo stesso liquido.
Scodinzolava come in preda a un eterno attimo di gioia, senza far caso al pendolo, manipolato dalla sua stessa ingenuità.
Ad occhi schiusi in cerca di aiuto. A cuore crepato da cui usciva una luce.
Tempo guidato dalla razione che trovava colori inventati e li vestiva di sembianze contorni futuri.
Li aveva addobbati, profusi, sfidati, ne aveva fatto tutto ciò che non c’è. Tramonti albe e piovosi cieli, tra granelli di sabbie lontane, rumori antichi, ed indimenticabili infiniti.
Trascinò i mari, i mattoni, i pensieri, ed affogò stanco in quei desideri.
Fecondo il tempo,
che tutto d’un tratto finì.
Ti ci vorrà una vita prima di incontrare qualcuno che ti capisca e ti accetti per ciò che sei. Alla fine, scoprirai che quel qualcuno eri tu. - Richard Bach