Tempo
Nessuno vede realmente l’istante esatto in cui il mare in tempesta si calma e diventa specchio. Una giornata turbolenta e affogata dalle onde, nonostante il cielo sereno, e il giorno dopo ancora, e poi un mattino lo ritrovi proteso silenzioso immobile. Come se un profumo una luce un gesto lo avesse saputo domare all’improvviso.
Non ti scrive il mare per avvisarti del suo umore, lo saluti tumultuoso e lo ritrovi docile, e viceversa.
Ho raccolto gelsi sporcando pelle bocca e canottiera con orgoglio, volevo farli assaggiare a mia nipote, volevo sentirmi selvaggia anche in mezzo al cemento.
Sempre lì, accanto a quelle onde ancorate all’infanzia, accanto all’odore dei pini e del chiosco di piadine. Ho brindato all’ignoto denso di noto, all’estate, alla felicità mia e degli altri, alla paura del buio e al coraggio del vacuo.
C’è tempo.