San Lorenzo

Ci vuole molta pazienza per guardare il cielo in cerca di stelle cadenti. 

Capisci subito chi ha vissuto i lettini e chi no, chi guarda il cielo fantasticando e lasciandosi trasportare dalla sua infinità, senza chiedersi cosa fare, senza avere altro in programma.

Perché il cielo è fatto così, come la vita. Che lo devi guardare e ci devi entrare dentro con pazienza.

Che ci vuole tempo per esprimere quel desiderio. Che lo devi consumare. Che lo devi condensare in un istante. 
Perché il desiderio ti prende così, la bocca dello stomaco, ti insegna nella striscia effimera quello che realmente vuoi. Che lo devi esprimere in fretta. Che viene fuori lo stomaco. 

Che all’improvviso sai cosa vuoi.

Perché allo stesso tempo ti senti minuscola, ti chiedi quanto sia grande il cielo, l’infinito e oltre. E diventi pazzo perché non avrai mai quella risposta nella tua generazione. E chissà forse mai, l’umanità intera. 
Denso, San Lorenzo.

Che poi sono i giorni dopo i più generosi. 
Ma c’ha il nome, e a me fa importanza.

Battiti antichi di quel cuore che scalpitava ad ogni scivolone sulla sabbia, ad ogni dribbling, ad ogni goal. Che “i maschi” ti guardavano stupiti. Ad ogni “lei gioca con noi, è del Nettuno.”

Quanta spiaggia quanti “no questo è un torneo importante, però dai, tu giochi in porta se proprio vuoi”. Ed io “ok va bene! Gioco!”. 

Quanta paura dietro a quelle palle forti dei maschi. Avevo dodici anni. Ma volevo far parte di quel gioco così tanto che non mi importava altro. Che male.

Riscoprire le falcate e quel senso di estraneità al “normale” e quei goal durante le giocate in amichevole mi riempie di orgoglio.

Persone che ritrovo dopo un paio di decenni che accolgono la mia vita come se l’avessero sempre avuta tra le mani con amore.

Son felice e grata di questo, che ho e che niente mai potrà riportarmi via come hanno fatto io a me stessa per paura di non andar bene al mondo.

Gli amici sono preziosi, quando li vivi e quando no, ma restano uguali. 


La vera amicizia è come la fosforescenza: risplende quando tutto il resto si oscura - Rabindranath Tagore

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