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Resoconto di vita che da anni non viene spiegata, nè all’interno nè all’esterno. Quella fottuta personalità che scoppia di vita e si annienta nell’ombra. Che ha bisogno di consenso e di approvazione, che in modo superficiale non ha saputo trovarla nel sè. Giro di boa.
Un anno di picchi verso l’alto e verso il basso, un anno infinito, colorato con tele di gesso e di cemento armato, di alberi, di sabbia, di assoli emotivi, di costine grigliate e agende spezzate, sorrisi smorzati, desideri paure sconforti, campi seminati.
Ultimo anno da trentenne, grazie per avermi chiuso le ali, per avermi messa al muro, per avermi riempita di buio e di preoccupazioni, di qualche birra di troppo, di allucinazioni.
Un pallone sgonfiato, che impreca ma diventa pronto a svuotarsi del superfluo per lasciare spazio al nuovo, al cambiamento, alla vita che scorre come un fiume impetuoso e rigoglioso.
Saranno nuovi i giorni il tempo gli occhi la bocca, i piedi si abitueranno a nuovi spazi, ma lo faranno con un cuore più duro e più alto, che arriva quasi alla gola.
Buon compleanno a me, e un buon giorno a chi che come me, rinasce, quando può, quando deve.
“Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” - Lao Tzu