Pensa

Pensa che difficile fare il Papa. Che devi sempre pregare per tutti e mai per te che devi portare Dio. 

Pensa che difficile cucinare un piatto molecolare che devi inventarti anche il gusto del mangiare.

Pensa che difficile fare le melanzane quando non hai voglia di aspettare che siano cotte.

Pensa che difficile fare la doccia quando non hai il tempo di godere.

Pensa che facile guardare i colori del cielo e della terra.

Pensa che facile guardare una peonia fiorire.

Pensa che facile fare pipì quando ti scappa e c’è il bagno libero in un locale.

Pensa che facile ordinare la pizza di cui hai voglia al ristorante. 

Pensa che facile sognare senza far rumore e senza tagliarti.

Pensa che fatica portare un dispiacere addosso.

Pensa che fatica correre sotto al sole cocente.

Pensa che fatica aprire una bottiglia rigida.

Pensa che fatica perdonare e perdonarsi.

Pensa che goduria le papille gustative che si aprono.

Pensa che goduria accarezzare la pelle.

Pensa che goduria chiudere gli occhi e lasciare andare.

Pensa che goduria la battigia liscia e umida.

Pensa che vuoto la mancanza.

Pensa che vuoto il non trovare le parole da dedicare a se stessi.

Pensa che vuoto il faticare a riconoscersi allo specchio.

Pensa che vuoto il non sentire il sapore.

Pensa che.

A quello che vuoi. Che ti fa bene o che ti fa odiare. 

Pensa. Ma non fermarti lì. 

Il pensiero sia fecondo di azione, e di intenzione, e che sia sbagliata, piuttosto che nulla, piuttosto che indotta.

Mangiati. Sporca la bocca. Lavati i denti. Guarda il cielo ogni volta che puoi.

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