Gabbiano

Parlami piano o non parlarmi affatto, cantati note fiorite che esplodono a ridosso dell’estate, sorgi e tramonta sul filo intrecciato di cotone che ti scopre.

Nuvole da impressionisti anonimi guardano giù rincorrendo cielo mare e pineta come se giocassero a baseball.

Non sono molte le parole che si schiudono tra le fessure degli occhi, molti sono i movimenti viscerali che le stanno plasmando.

Mattoncini baciati da un sorriso pieno a metà che riflette barche voci spalle scottate e frammenti di tramonto.

In una notte di giugno da migliaia di passi la voglia di un sorbetto color gabbiano a rinfrescare il palato e tutto ciò che segue in fondo.

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