Bambina

Chissà a cosa pensano i bruchi mentre diventano farfalle.

Hai vissuto i monsoni, i terremoti e le trombe d’aria.

Hai mangiato e respirato tutti i continenti.

Ti sei persa in più bicchieri d’acqua e sei riuscita a pescare.

Ti sei guardata con disprezzo e ti sei amata con fantasia.

Hai avuto tante notti insonni per paura dei ladri e degli orsi che arrivavano per mangiarti da sotto il letto.

Sentivi i tuoni e pensavi che arrivasse la fine del mondo.

Hai fatto fatica a vivere in tante case in cui non parlavano la tua lingua.

Hai accettato fallimenti importanti anche quando sapevi che dipendevano da te.

Hai saputo scegliere di non ri-aprire porte a chi non aveva mai bussato con rispetto della tua persona.

Ti sei sporcata di vita ogni volta che lo ritenevi opportuno e non te ne vergogni.

Ti sei impegnata in tutto quello in cui hai creduto fino alla fine senza fare caso alla tua stanchezza.

Bambina mia, sii fiera di quello che hai costruito, il tuo cuore è diventato gigante quanto le tue paure, e siamo grandi insieme, ancora insieme, ed io voglio essere con te l’adulto un po’ bambino che sognavi di diventare.

Facciamolo. Sei al sicuro.

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Entrare

Senza chiedere permesso, senza senno del come creare l’abitudine, senza sapere con certezza quale sia quella più vicina. Novità, curiosità, accoglienza. Calpestare linee nuove, o schivarle, o incastrarci la misura del piede, a terra e negli orizzonti. Nuove curve al mattino per raggiungere il caffè, nuove tonalità di voce per superare le pareti. Intimo spazio che annuisce e osserva senza giudizio alcuno, ginocchia piegate a un sudore che sa di primavera, di olfatto, e di pergole pregne di un lungo inverno. Benvenuta in questa vita, nuovità . 
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