Saliva e buio
Forse in un secondo ci sta più di un’ora. Dipende da come lo guardi, dipende da come ti tocca e da come ti divora.
La leggerezza unita dalla musica ci sveste tutti quanti. Atleti di scrollamento, di molleggio, e poi di canti.
Secondi solo a se stessi si accavallano i sensi e cercano tregua nell’autocompiacimento che nulla invidia a niente di quel che pensi.
Attimi di saliva e di buio illuminato, attimi di senso frantumato. Attimi di silenziosi sussulti che portano in vita pensieri disgiunti.
Lo guardarono dall’occhiello della porta e lo denigrarono per la sua verve ormai morta, soffocata dallo stesso pregio che lo aveva spodestato del suo privilegio.
Ci son quei giorni in cui mordere il radio e il quinto metacarpo, mi fa sentire dio.
Samuel Beckett