Pomeriggio immobile

Guarda dove stringe quel sentiero che singhiozza dietro al gomito slabbrato di una felpa scolorita dal rumore della lavatrice.

Succhio con gli occhi i soffitti delle case degli alberi e dei lampioni inventando strofe mute ma cantate. Grondano di vite sapientemente suddivise in metri cubi e pentagrammi.

All’ombra di una margherita mi fermo sospiro sospendo il tempo inseguo palle ragazze e famiglie intere passarmi sopra dentro fuori e ne ascolto il brusio finché inghiottite dal prossimo personaggio.

Torno a camminare e mando giù traduzioni intraducibili che vorrei portarti a tavola ma che non vedranno mai altro che la mia voce interiore avida e cauta che le rende verbo comune e mondano.

Un pomeriggio immobile tra dodici chilometri di strade parchi cani e senzatetto, con un po’ di musica un grumo di fantasia e tutte le realtà parallele tra le righe.





“La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.”
Jim Morrison

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