I capelli degli alberi

Schiaffoni di vento da far perdere l’orientamento anche ai rumori delle strade. Silenzio, voglio ascoltare le sottane delle porte, i capelli degli alberi, le ombre sbattute dai tendoni.

Soffi sibili qualche oggetto che stramazza a terra e sussulta, passanti pudici come ne La nascita di Venere, operai affaccendati come se niente fosse.

Ho trascorso una manciata di mezz’ore a fissare la città dal balcone, a respirarla, ad osservarla, e ci ho trovato il mare.



Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli
(Kahlil Gibran)


 

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