C.
Oggi voglio scrivere solo a te e solo per te.
Voglio dirti scusa perché sono lontana da me stessa e quindi anche da te, voglio dirti che è mia priorità tornare e riempirti di attenzioni e di colori e di sorprese e di sorrisi e di leggerezza.
Mi manca tutto quello che ho sempre dato per scontato di sentire e di fare perché il mondo si è ribaltato all’improvviso e ne ho perso la gravità.
Voglio dirti scusa per non tenerti la mano saldamente e per prediligere il mio istinto distruttivo alla semplicità del nostro fare capriole sul divano.
Voglio tornare a sentire le cicale negli angoli più remoti del mondo, a farti spazientire perché ti annoi a guardare fino alla fine un tramonto, o perché ti obbligo ad ascoltarmi parlare quando non ho niente di interessante da dire.
Lottare amorevolmente con la tua vulnerabilità e non arrendermi davanti ad un sorriso mancato, alienata dall’incapacità di fecondarlo.
Nella tempesta, voglio tenere io l’ombrello più grande e più pesante, affinché nessuna goccia fredda si avvicini a te, nessun colpo di vento ti faccia rabbrividire.
Se sentirai freddo avrò sempre una giacca da cedere a te, un abbraccio in cui farti sentire il camino più accogliente che c’è.
Saltiamo le pozzanghere, c’è un bel sole dall’altra parte di tutta questa fragilità. E se poi non ci dovesse essere, lo costruirò.
(Agnes de Mille)