10 cose che ho scoperto in un mese a Taipei

1) Che gli stranieri sono cosi pochi che finiscono per fare le orge - in amicizia, sia chiaro (cosi mi è stato detto). E ho iniziato la lista "col botto", per attirare l'attenzione. (Daje). Infatti pare sia molto normale per chi è abituato a viaggiare in Asia, concedersi promiscuità di un certo tipo. Ora, chi mi conosce sa che non sono ottusa. Ma garantisco che la mia autostima è scesa parecchio dopo aver sentito descrivere in modo fluido e quasi annoiato la complessità (direi proprio pratica) di certe situazioni. Andiamo avanti.

2) Che costa meno mangiare fuori che fare la spesa e cucinare a casa (non so se valga anche per l'aspetto salutare). Infatti si, con 3-4 euro al massimo il pranzo è servito. Con 2 euro ci compri un cavolfiore biologico. O una barretta di cioccolato fondente. Infatti molte case non hanno la cucina, io ho un fornello soltanto (sai che sbatta fare la pasta: prima il sugo, poi la pasta, poi il sugo si raffredda. Metti il sugo togli il sugo metti la pasta togli la pasta).

3) Che al mattino in metropolitana tendenzialmente tutti dormono (tranne me che li fotografo).

4) Che le persone (e le cose) che parlano inglese all'infuori dell'ufficio, parlano solo cinese. E forse hanno un significato solo in cinese.


5) Che il frullatore fa anche gli smoothie (boh si so cucinare un po' ma questa cosa del frullatore mi ha aperto un mondo. Strettamente collegato al mono fornello, un modo per sopperire al supplizio metti-il-sugo-togli-la-pasta, ovviamente). E il frullatore è comodo anche per fare i passati di verdura. E senza frullatore non saprei che fare. Come quando compri un paio di scarpe nuove e giorno dopo giorni ti chiedi come avresti fatto a stare senza.
Ora, aiuta, fintanto che non hai gente a cena, perchè non posso vantare impiattamenti degni di essere chiamati tali.



E che forse è meglio continuare a usarlo in modo ossessivo compulsivo perchè le verdure biologiche sono piene di piccoli insetti.

6) Che se vedo un bauletto di pane nero non devo dare per scontato che sia integrale o di segale, perchè poi finisco per trovarci cioccolato e noci. E con un boccone di cavolfiori e insetti, l'abbinamento non è il massimo.

7) Che non posso chiedere ad una collega "Fighe le tue scarpe, dove le hai prese?" perchè ci sono ottocentomila negozi che vendono scarpe. Al massimo mi sa dire la fermata della metro. Non "Da Antonioli in Via Paoli!"

8) Ah, quando mi sono accorta degli insetti nel cavolfiore (che avevo pure sciacquato) ovviamente l'ho buttato.

8) Perchè quello di prima non vale - Che devo prepararmi all'estate, a umidità, aria condizionata a palla e insetti giganti. Scarafaggi che escono dai buchi di scarico di casa. Scarafaggi volanti. Scarafaggi umani. Scarafaggi transformer. Si, insomma, a diventare una checca isterica. Con tutto rispetto, sia chiaro.

9) Che al supermercato quando alla cassa farfugliano qualcosa, mi stanno chiedendo se ho la Carta Fidaty. E quindi che devo dire "no" con la testa. Poi, che al prossimo farfuglio devo annuire. Perchè mi stanno chiedendo se voglio un sacchetto.

10) Che anche se mi manca casa, e il calore degli affetti, la familiarità delle società europea (e annesso self confidence di comportamento e movimento) in fondo sto bene. Perchè ho tante cose da fare e tanti stimoli nuovi. Perchè i taiwanesi sono molto gentili e anche se non riesci a comunicare verbalmente cercano di interpretare i gesti ed esserti di aiuto.

E perchè casa - in qualche modo, messaggio, telefonata, pensiero, fotografia - è sempre con me.








Un passo alla volta mi basta.
(Mahatma Gandhi)

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