In un pugno ci sta.

"In un pugno ci sta, in una casa no. Che cos'è?"

È l'indovinello preferito di mia nonna. Forse l'unico che ricorda. Forse il meno inflazionato. Forse semplicemente l'unico che le abbiano mai raccontato. Ma lei lo tiene stretto e ne fa uso in ogni occasione giocosa. E sorride orgogliosa quando coglie confusione negli occhi di una bambina che si trova spiazzata di fronte a una domanda tanto irrazionale. Non vede l'ora di rivelare la risposta giusta. E tu stai lì che pensi alla metafora più profonda per venirne a capo. E scomodi sentimenti, desideri, doppi sensi, ti lasci scorrere qualsiasi elucubrazione possibile addosso. Ma no. "È un'asta. Un'asta molto lunga." mentre con lo sguardo ne indica la lunghezza come ad indicare che sfonderebbe qualsiasi parete della casa.

Distruggo le mura e infrango i vetri dei palazzi di fronte. Con gli occhi. Mordendo la fantasia di qualche storia appoggiata ai panni stesi fuori. Alla posizione delle tapparelle. Ai rumori della notte.
Accoglieranno tutto. Immemori.

Forse un po' più di velocità non guasterebbe. Il sentiero più breve, il sentiero più cauto, il sentiero più reale. Quello che ad una domanda, sa rispondere pragmatico. Che mostra gli elementi tangibili prima di quelli intangibili. Che vive e si nutre di bianco o di nero. E ne conosce il gusto. E ne prevede il retrogusto.

Questa è la mia Spagna. Quella che mi accoglie a patto di ricambiare con il sangue, lo stomaco, la spontaneità. Che sorride alle scelte di tutti. Che fa cadere il fardello inconscio del giudizio.





"La bellezza è verità, la verità è bellezza"
John Keats


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