Scelte e Non scelte, Scelte
In questi ultimi mesi ho imparato una lezione quasi ovvia, ma che nella sua ovvietà mi era rimasta in ombra: si tratta del potere del non-scegliere e di tutto quello che ne deriva.
Prima o poi tutti quanti superano il limite mentale che gli impedisce di rendersi conto del fatto che ad ogni nostra azione corrisponde una reazione da parte degli altri. In ambito sentimentale più che mai.
Le varie ipotesi di scelta sono spesso accompagnate da un'ulteriore possibilità di scelta: la scelta della non-scelta.
I "non-sceglitori" sono così persone degne di rispetto quanto le altre e non per questo meno coraggiosi: anch'essi hanno scelto per sè. E non c'è nulla di deplorevole in questa scelta, che è pari alle altre.
Mi è stato recentemente fatto notare quanto gli esseri umani siano di natura ego-centrici: viviamo il mondo filtrato attraverso i nostri occhi, da dentro verso fuori, senza nemmeno sapere mai da fuori come siamo se non su uno specchio bidimensionale e parziale.
Viviamo ogni istante della nostra vita in modo naturalmente egocentrico e tendenzialmente solitario. Comunichiamo per sentirci capiti, ascoltiamo per sentirci partecipi. Ma di un universo così complesso e intimo, così come di un paio d'occhi ed un corpo proprio, non possiamo certamente trovarne copia.
Essere egocentrici ed egoisti è il nostro stato di nudità.
Non è necessariamente da percepirsi come un'accezione negativa del termine, avrebbe molto più senso farsene una ragione e superare il problema.
Ognuno di noi sceglie, infinite volte nell'arco della giornata e della vita.
Alle volte scegliamo di non scegliere. E come le nostre scelte fanno reagire gli altri, le nostre non scelte portano altrettante conseguenze. Sulle scelte e sulle non scelte altrui.
Un effetto domino di non transcurabile portata.
Una scelta molte volte fa paura. Perchè l'effetto che ne deriva è immediato. La non scelta al contrario ha un effetto prolungato nel tempo, ed è per questo motivo che ci inganna: sembra la scelta meno difficile.
Dovremmo imparare a temere le nostre non scelte allo stesso modo in cui temiamo le conseguenze delle nostre scelte, proprio perchè hanno lo stesso livello di importanza nell'ecosistema della nostra psiche e in quello della nostra vita quotidiana.
Chi ha più paura di sbagliare, le persone più severe con se stesse, quelli che preferiscono prendere tempo...sono spesso i soggetti più abili e predisposti alla non scelta. Generalmente sono anche i soggetti con un alto consumo di pensieri, ipotesi, illusioni. Forse è ora però di capire la trappola delle non scelte, ed avere paura di una morte a piccole dosi, piuttosto che di un cambiamento netto.
Anche perchè a volte, le non scelte, esauriscono qualsiasi tipo di energia, e quando portano alla fine non lasciano più futuro.
Prima o poi tutti quanti superano il limite mentale che gli impedisce di rendersi conto del fatto che ad ogni nostra azione corrisponde una reazione da parte degli altri. In ambito sentimentale più che mai.
Le varie ipotesi di scelta sono spesso accompagnate da un'ulteriore possibilità di scelta: la scelta della non-scelta.
I "non-sceglitori" sono così persone degne di rispetto quanto le altre e non per questo meno coraggiosi: anch'essi hanno scelto per sè. E non c'è nulla di deplorevole in questa scelta, che è pari alle altre.
Mi è stato recentemente fatto notare quanto gli esseri umani siano di natura ego-centrici: viviamo il mondo filtrato attraverso i nostri occhi, da dentro verso fuori, senza nemmeno sapere mai da fuori come siamo se non su uno specchio bidimensionale e parziale.
Viviamo ogni istante della nostra vita in modo naturalmente egocentrico e tendenzialmente solitario. Comunichiamo per sentirci capiti, ascoltiamo per sentirci partecipi. Ma di un universo così complesso e intimo, così come di un paio d'occhi ed un corpo proprio, non possiamo certamente trovarne copia.
Essere egocentrici ed egoisti è il nostro stato di nudità.
Non è necessariamente da percepirsi come un'accezione negativa del termine, avrebbe molto più senso farsene una ragione e superare il problema.
Ognuno di noi sceglie, infinite volte nell'arco della giornata e della vita.
Alle volte scegliamo di non scegliere. E come le nostre scelte fanno reagire gli altri, le nostre non scelte portano altrettante conseguenze. Sulle scelte e sulle non scelte altrui.
Un effetto domino di non transcurabile portata.
Una scelta molte volte fa paura. Perchè l'effetto che ne deriva è immediato. La non scelta al contrario ha un effetto prolungato nel tempo, ed è per questo motivo che ci inganna: sembra la scelta meno difficile.
Dovremmo imparare a temere le nostre non scelte allo stesso modo in cui temiamo le conseguenze delle nostre scelte, proprio perchè hanno lo stesso livello di importanza nell'ecosistema della nostra psiche e in quello della nostra vita quotidiana.
Chi ha più paura di sbagliare, le persone più severe con se stesse, quelli che preferiscono prendere tempo...sono spesso i soggetti più abili e predisposti alla non scelta. Generalmente sono anche i soggetti con un alto consumo di pensieri, ipotesi, illusioni. Forse è ora però di capire la trappola delle non scelte, ed avere paura di una morte a piccole dosi, piuttosto che di un cambiamento netto.
Anche perchè a volte, le non scelte, esauriscono qualsiasi tipo di energia, e quando portano alla fine non lasciano più futuro.
