la storia che non c'è

erano piccole le mie mani quando indicavo lo schermo affascinata dal mondo meraviglioso dei cartoni animati
lo faccio ancora oggi, di indicare, di stringere la mano a chi ho accanto, di provare gioia o di preoccuparmi per le sorti di un personaggio, di uscire dal cinema e sentirmi un supereroe dopo aver guardato gli Incredibili o di intenerirmi di fronte al Bubu settete di una tigre
ma ho le mani grandi oggi, ho le mani più callose, divorate dal nervoso o dalla noia
quel dito indice è disilluso, sanguinante, a volte
sento la tua mancanza, in un'ombra sconosciuta e di confini indefiniti
il silenzioso passo attraverso i giorni non muove l'orecchio di nessuna creatura mortale
si accontenta di giocare con la sua stessa eco
tra le pareti di un mondo
che non so indicare