epifanie

non sono mai stata abile a nascondere l'imbarazzo
che tu mi conosca o meno, noteresti lo spacco

le gote arrossate, la voglia di portare avanti parole vuote
pur di mantenere appeso un discorso
di apparire più forte
di evadere da qualsiasi pensiero inopportuno

quelle situazioni in cui, con il senno di poi, mi condanno per non appartenere a quell'alta percentuale di persone che davanti all'imbarazzo reagiscono con il silenzio

sai, perchè sarebbe più sicuro

pentirsi di una cosa non fatta o non detta, in questa accezione, è contemplato
molto più del mordersi la lingua
o del disagio che segue il calo di adrenalina

disagio in cui ti chiedi come sia possibile aver messo in fila quei discorsi
disagio in cui "e se avessi" "e se fossi" "forse avrei dovuto"

non mi disturba quello che gli altri pensano, non più

mi disturba il tornare a casa, pensando
"anche stavolta sono stata la parte meno significativa di me"

e spegnere la luce nelle mie insicurezze
pensando ancora che la ragazza che ha danzato nel mondo sorridendo e lottando, è riuscita ancora una volta a non farsi conoscere per quella che è

ma solo per quella che ha deciso di essere

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